Banca Centrale Svizzera: cos’è e come funziona
La Banca Nazionale Svizzera (BNS) è la banca centrale della Confederazione, istituita il 20 giugno 1907 con l’obiettivo di ridurre il numero di istituti di emissione dei franchi svizzeri (prima della sua fondazione se ne contavano tra i 36 e i 53) e di indirizzare la politica monetaria del Paese. La mission principale della Banca Centrale Svizzera è preservare la stabilità dei prezzi, ovvero i costi associati all’inflazione e alla deflazione e le gravi conseguenze che possono avere sull’economia.
La base normativa per le attività della SNB (Swiss National Bank) è l’articolo 99 della Costituzione sulla politica monetaria. Disciplinata dalla legge speciale del 1905 rivista e integrata nel 1921 e nel 1953 fino ad arrivare alla legge sulla banca nazionale (LBN) del 3 ottobre 2003, la BNS è una società anonima quotata in Borsa: i suoi azionisti sono i Cantoni della Confederazione, le Kantonalbank (le 24 banche cantonali) e i privati, cittadini ed imprese. Il suo capitale azionario ammonta a 25 milioni di franchi ed è detenuto per il 55% dagli enti pubblici. La banca non può sottoscrivere all’emissione titoli di debito pubblico della Confederazione, dei Cantoni e dei comuni, ma può acquistarli sul mercato secondario.
Banca Centrale Svizzera: cosa fa e dove sono le sue sedi
La BNS è la banca centrale indipendente della Svizzera che, secondo la Costituzione federale del 1999, ha il compito di “condurre una politica monetaria nell’interesse generale del Paese”. La sua indipendenza funzionale, sancita dall’articolo 6 della LBN, contempla di non accettare alcun tipo di obbligo o istruzione dal Consiglio e dall’Assemblea federali nello svolgimento dei suoi compiti. La direzione generale dell’istituto ha comunque un dovere di rendiconto all’Assemblea, al Consiglio e al Parlamento e un dovere di informazione ai cittadini tramite le conferenze stampa e la pubblicazione di comunicati e del rapporto di gestione sul suo sito ufficiale. La strategia di politica monetaria della Schweizerische Nationalbank, illustrata quando richiesto alle competenti commissioni parlamentari, è analizzata in questa guida.
Oltre alla stabilità dei prezzi, alla previsione dell’inflazione e all’attuazione del tasso guida, la BNS detiene il monopolio dell’emissione di banconote e monete (queste ultime su mandato della Confederazione), gestisce e amministra le riserve monetarie, approvvigiona con liquidità il mercato del franco, regolamenta il sistema Swiss Interbank Clearing (SIC) dei pagamenti senza contante e partecipa alla cooperazione monetaria internazionale. Ma soprattutto, la banca ha il mandato di costituire sufficienti riserve monetarie attingendo ai proventi realizzati. Le disposizioni applicative sugli ambiti di competenza della politica monetaria della SNB (in particolare la sorveglianza delle infrastrutture del mercato finanziario e la rilevazione dei dati statistici) sono contenute nella OBN (ordinanza sulla banca nazionale) emanata dalla direzione generale il 18 marzo 2004.
La banca centrale svizzera fa anche da banca per la Confederazione: effettua pagamenti, custodisce titoli in deposito, colloca crediti e prestiti ed esegue ogni tipo di operazione valutaria per lo Stato federale. Inoltre, per monitorare e rendere fluido il settore finanziario, la BNS coordina i suoi interventi con la FINMA, l’autorità federale di vigilanza sui mercati nata dalla fusione della Commissione federale delle banche (CFB) con l’Ufficio federale delle assicurazioni private (UFAP) e l’autorità di controllo per la lotta contro il riciclaggio di denaro (FATF).
La BNS ha due sedi: una giuridica e amministrativa a Berna in Bundesplatz 1 e una a Zurigo in Börsenstrasse 15, dove opera la direzione generale. La banca centrale è rappresentata nell’FMI a Washington e nell’OCSE a Parigi. Dal 2012 la sua succursale all’estero è a Singapore nell’Asia Square Tower 1 di 8 Marina View. Le rappresentanze in Svizzera sono sei e sono dislocate a Basilea, Ginevra, Losanna, Lucerna, Lugano e San Gallo. Le agenzie – gli sportelli di cassa che mettono in circolazione e ritirano il contante sul territorio – sono tredici e si trovano ad Appenzello, Coira, Friburgo, Ginevra, Glarona, Liestal, Lucerna, Sarnen, Sciaffusa, Svitto, Sion, Stans e Zugo.
Come funziona la BNS
Gli organi principali della BNS sono quattro: l’assemblea generale degli azionisti, il consiglio di banca che esercita la vigilanza e il controllo sulle attività dell’istituto (si compone di undici membri: sei nominati dal Consiglio federale e cinque eletti dall’assemblea generale), la direzione generale (il massimo organo direttivo ed esecutivo: i suoi tre membri e i loro supplenti sono nominati dal Consiglio federale su proposta del consiglio di banca) e l’organo di revisione. L’organo di stato maggiore della direzione generale e del consiglio di banca è il segretariato generale. Fanno parte del consiglio di banca un comitato di verifica, un comitato dei rischi, un comitato di remunerazione e un comitato di nomina.
Dal punto di vista organizzativo, la banca è suddivisa in tre dipartimenti. Il primo dipartimento si occupa di questioni economiche e giuridiche, cooperazione monetaria internazionale, comunicazione e statistica; il secondo ha al centro della propria attività le finanze, le banconote e le monete, la gestione del rischio e la sicurezza; il terzo si dedica a mercati finanziari, asset management, operazioni bancarie e informatica.
La BNS fornisce servizi bancari alla Confederazione. Tra questi, ci sono l’emissione dei crediti contabili a breve termine (CCBT) e dei prestiti obbligazionari, la custodia dei titoli, i pagamenti in Svizzera e all’estero, per il servizio cedole e per i rimborsi di prestiti e CCBT. Ai sensi della LBN, la banca nazionale si comporta come una comune impresa e redige un consuntivo annuale, costituito dal bilancio, dal conto economico e dall’allegato. Inoltre, stila ogni trimestre un rapporto intermedio e pubblica ogni mese sul suo portale le posizioni di bilancio.
L’attivo è composto principalmente dalle riserve monetarie, costituite dagli investimenti in valuta estera (azioni, obbligazioni e depositi) e sotto forma di oro, la garanzia di solvibilità per la Svizzera. Nello specifico, la copertura aurea deve essere pari almeno al 40% del contante in circolazione. Sia la Costituzione che la LBN obbligano la banca centrale a detenere riserve monetarie. A comporre il passivo sono invece le banconote in circolazione, il capitale e i titoli di debito propri (SNB Bills), gli averi a vista presso la banca (ovvero i conti giro delle banche residenti ed estere e le passività verso la Confederazione), le passività per operazioni PcT in franchi e le passività in valuta estera.
Il capitale proprio della BNS è costituito dal capitale azionario (come specificato, 25 milioni di franchi), dagli utili non distribuiti e dalla riserva per future ripartizioni. Dal 2020, in base alla crescita media del PIL nominale, l’attribuzione minima annua agli accantonamenti per le riserve ammonta al 10% della loro consistenza. La LBN prevede che, a fronte dell’utile iscritto a bilancio, per l’utile distribuibile – ovvero la parte del risultato di esercizio che non finisce negli accantonamenti – sia versato un dividendo agli azionisti massimo pari al 6% del capitale azionario.
L’importo utile realizzato dalla banca centrale sulle riserve spetta per un terzo alla Confederazione e per due terzi ai Cantoni. Le cifre sono specificate nella convenzione firmata nel 2021 tra la BNS e il Dipartimento federale delle finanze (DFF) per gli esercizi fino al 2025. Secondo questo accordo, la banca nazionale versa ogni anno alla Confederazione e ai Cantoni un importo massimo di 6 miliardi di franchi, “a condizione che la situazione finanziaria lo consenta”. Questa cifra, come detto, è ripartita per un terzo alla Confederazione e per due terzi ai Cantoni. La distribuzione annuale dei 6 miliardi comprende “un importo di base pari a 2 miliardi che viene versato a condizione che l’utile di bilancio ammonti almeno a tale importo”. A questo si aggiungono “quattro possibili distribuzioni aggiuntive, ciascuna di 1 miliardo, cui si procede quando l’ammontare dell’utile di bilancio raggiunge i valori di 10, 20, 30 o 40 miliardi di franchi”. La ripartizione fra i Cantoni avviene sulla base della popolazione residente, ma su come vengono impiegati questi fondi la BNS ovviamente non ha voce in capitolo. Nel terzo trimestre del 2022, a causa del perdurare delle forti turbolenze dei mercati internazionali, la BNS ha fatto segnare una perdita di 47,2 miliardi di franchi che ha portato le perdite totali dei primi nove mesi dell’anno a 141 miliardi. Per la prima volta in trent’anni, i versamenti alla Confederazione e ai Cantoni sono a rischio. Nel frattempo, la banca nazionale guarda al futuro puntando alla decentralizzazione: la BNS ha aderito al progetto Mariana per sperimentare protocolli DeFi nei mercati Forex e ridurre i costi dei pagamenti transfrontalieri.
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