BNS: la strategia di politica monetaria
Come tutte le Banche centrali anche la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha un mandato che consiste nel perseguire la stabilità dei prezzi, presupposto essenziale per una crescita e uno sviluppo ordinati del paese. A questo fine, fissa dei criteri sulla base dei quali prende le sue decisioni di politica monetaria. Fino all’inizio del millennio, la BNS ha incentrato le sue strategie essenzialmente sul criterio guida della quantità di base monetaria. Un approfondito riesame ha però indotto l’Istituto centrale a constatarne la perdita di qualità e a introdurre i seguenti tre principi:
- definizione della stabilità dei prezzi
- previsione dell’inflazione
- e attuazione del tasso guida
La definizione della stabilità dei prezzi
Per quanto riguarda la stabilità dei prezzi, la BNS mira a un incremento annuo dell’indice dei prezzi al consumo uguale o inferiore al 2%. Questo livello è considerato chiave da quasi tutte le Banche centrali del mondo, in quanto consente all’economia di crescere in modo sano senza che l’inflazione incida in maniera negativa su consumi e risparmi. Livelli più alti di inflazione possono indicare una crescita distorta, che rischia di surriscaldare l’economia; livelli più bassi potrebbero essere il segnale che l’economia fatica a svilupparsi.
La previsione di inflazione
Per mantenere la stabilità dei prezzi la Banca Nazionale Svizzera effettua una valutazione periodica della propria politica monetaria pubblicando trimestralmente una proiezione dell’inflazione per i tre anni successivi. Tale lasso di tempo viene considerato necessario affinché la trasmissione della politica monetaria dispieghi i suoi effetti nell’economia. Nella proiezione la BNS tiene in considerazione diversi fattori, tre in particolare:
- l’evoluzione dei tassi di interesse e il loro impatto sulle condizioni di finanziamento e sulla domanda aggregata del paese;
- l’andamento del tasso di cambio, che contribuisce alla formazione dei prezzi (ad esempio un franco svizzero più debole implica costi più elevati per le importazioni e una componente più alta di inflazione importata e viceversa);
- gli aggregati monetari e creditizi, ossia la quantità di moneta in circolazione, lo stato dei finanziamenti a famiglie e imprese da parte del sistema bancario.
Inoltre, al fine di ottenere informazioni più precise e approfondite sulla situazione economica del paese, la Banca centrale – tramite suoi funzionari – effettua dei colloqui periodici con le imprese e le associazioni di impresa. Se il mondo imprenditoriale è in salute e lancia segnali positivi è probabile che le previsioni di inflazione per il triennio a seguire siano più elevate, mentre qualora dovessero arrivare messaggi di depressione economica la Banca centrale si aspetterà che i prezzi crescano con minore vigore o decrescano. Le previsioni sull’inflazione sono quindi essenziali per la determinazione della politica monetaria.
In linea generale, nel caso in cui la proiezione dovesse essere superiore rispetto all’obbiettivo prefissato del 2%, la Banca Nazionale Svizzera tenderà ad attuare una politica monetaria più restrittiva. Se si dovessero invece profilare scenari di natura deflazionistica, in cui i prezzi di mercato dovessero rimanere al di sotto del target 2%, la BNS propenderà per una politica monetaria più accomodante.
Il tasso guida
Il tasso guida è il tasso d’interesse di riferimento a cui le banche commerciali possono finanziarsi presso la Banca Nazionale Svizzera. È il fulcro della politica monetaria in quanto impatta sulle condizioni di finanziamento per le imprese e per le famiglie e di conseguenza sulla domanda di beni e servizi.
Quando l’economia svizzera ha bisogno di essere stimolata, la BNS taglia il tasso guida, rendendo meno oneroso per le banche prendere in prestito denaro presso l’istituto centrale e poter così concedere a loro volta finanziamenti a un costo inferiore a famiglie e imprese. Facendo ricorso al credito, le imprese sono stimolate a investire e produrre di più; le famiglie invece faranno maggiore ricorso al credito per sostenere la propria spesa corrente. In questo modo si innesca un circolo virtuoso in cui le attività produttive si espandono e creano occupazione sostenendo ancora di più la domanda e lo sviluppo dell’economia.
Anche un’economia che cresce troppo è un motivo di preoccupazione. La domanda provoca un aumento dei prezzi che, se diventa troppo elevato, è indice di surriscaldamento dell’economia. In tal caso la BNS interviene abbassando il tasso guida. L’inasprimento delle condizioni di finanziamento (tassi di interesse più elevati) che ne consegue riduce la richiesta di finanziamenti di imprese e famiglie, che si traduce in un raffreddamento della domanda di beni e servizi e una riduzione degli investimenti.
Le altre operazioni di politica monetaria della BNS
Nell’ambito della strategia di politica monetaria la Banca Nazionale Svizzera lavora anche mediante la gestione del suo attivo di bilancio, composto essenzialmente dalle riserve in oro, in divise e in crediti. Le riserve in oro, in particolare, sono una garanzia della solvibilità della Svizzera, mentre le riserve in divise estere consentono all’Istituto centrale d’intervenire sul mercato dei cambi per sostenere il franco svizzero in caso di eccessiva debolezza, vendendole sul mercato in cambio di franchi.
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