BNS, confermata perdita di 132 milioni nel 2022

Come previsto dagli analisti, la Banca nazionale svizzera ha chiuso il 2022 con una ingente perdita, pari a 132 miliardi di franchi. È un record, nei 115 anni di storia della BNS.

L’istituto centrale elvetico ha reso noti i dati provvisori relativi allo scorso anno e, con essi, anche i primi motivi che hanno portato al deficit.

Sono state infatti le posizioni in valuta estera a far soffrire di più la BNS: la perdita è stata infatti di 131 miliardi, contro un solo miliardo delle posizioni in franchi.
Le riserve di oro, circa 1,040 tonnellate alla fine del 2021, hanno invece guadagnato in valore per circa 400 milioni di franchi durante l’anno passato.

Le ragioni di questa perdita sono da ricercare nelle azioni e nei bond che la BNS ha comprato negli anni per cercare di frenare il franco, nell’indebolimento delle borse e nel calo dei prezzi dei bond, mentre le banche di tutto il mondo alzavano i tassi di interesse per combattere l’inflazione.
Anche il trend del franco, che ha portato la moneta elvetica a superare l’euro a luglio, ha alimentato le perdite date appunto dal tasso di cambio sfavorevole all’economia svizzera.

Gli accantonamenti per le riserve monetarie ammonteranno a 9,6 miliardi, mentre se si tiene conto dell’attuale riserva per le ripartizioni future di 102,5 miliardi, la perdita di bilancio ammonta a 39 miliardi.

Come era stato ventilato già a dicembre 2022, la perdita registrata impedirà alla BNS i consueti versamenti a beneficio di Cantoni, Confederazione e degli azionisti della BNS.
L’anno scorso, la banca versò circa 6 miliardi di franchi.

Il rapporto dettagliato sui risultati di esercizio per il 2022 verrà diffuso il 6 marzo prossimo. Poco dopo, dal 22 marzo, arriverà anche il Rapporto di gestione.