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Investimenti diretti in Svizzera 2021: le statistiche

Il rapporto sugli investimenti diretti nel 2021, appena pubblicato dalla Banca Nazionale Svizzera (BNS), mostra come le società finanziarie e le holding a controllo estero abbiano ridotto i capitali di partecipazione nello scorso anno.

In sostanza, gli investimenti verso la Svizzera sono stati minori, così come gli investimenti della Svizzera verso l’estero: le società hanno preferito dunque far “rientrare i fondi all’ovile”.

Diminuiscono anche gli stock di capitale, ovvero quei capitali che transitano in un paese solo per sfruttare vantaggi giuridici o fiscali e non impattano in modo evidente, quanto a occupazione e investimenti, sul paese “ospitante”.

Nel rapporto sul 2021, che è disponibile qui (PDF in inglese), troviamo due temi che spiccano: i trend sui capitali in transito relazionati con gli investimenti diretti e le ultime novità circa la misurazione e l’individuazione di questi capitali.

Tabella di sintesi degli investimenti diretti 2021 che coinvolgono la Svizzera.

Investimenti diretti svizzeri all’estero

Cosa è cambiato rispetto al 2020? Come detto più sopra, c’è stato un massiccio disinvestimento di fondi su affiliate non residenti nella Confederazione da parte delle società residenti: si tratta di 111 miliardi di franchi, a fronte dei 25 nel 2020 e dei 50 nel 2019.

Questi disinvestimenti sono stati causati da ristrutturazioni, liquidazioni e ridimensionamenti delle affiliate estere da parte delle società “madri” svizzere.

Al di fuori delle finanziarie e holding, i rimpatri di fondi più importanti sono avvenuti nel settore Trasporti e comunicazioni (17 miliardi) e bancario (9 miliardi). Dall’altro lato della medaglia troviamo l’industria che, soprattutto nel settore Chimica e materie plastiche, ha aumentato gli investimenti di 8 miliardi.

Sono state le sedi europee di holding svizzere, per lo più, a incassare i maggiori disinvestimenti: 149 miliardi solo a Cipro, Irlanda e Lussemburgo. Solo in Germania e Russia il rapporto fra investimenti e disinvestimenti è stato in positivo.

Le imprese svizzere hanno preferito rivolgersi all’Asia (14 miliardi) e continente americano (7 miliardi negli US e 11 miliardi in America centrale e Sudamerica).

Nonostante i recenti rimpatri di fondi, però, sono sempre le finanziarie e le holding a detenere lo stock di capitale più elevato all’estero: 502 miliardi, ovvero il 36% del totale di 1406 miliardi. Anche il settore Chimica e materie plastiche ha un rilevante accumulo di capitale fuori dalla Svizzera, pari a 213 miliardi (15% del totale).

Dopo la pandemia, infine, tornano a salire i redditi da investimenti diretti all’estero che si attestano a 99 miliardi di franchi (+35% e + 26 miliardi): nel dettaglio crescono le affiliate nel settore servizi (+20 miliardi per un totale di 58 miliardi) e dell’industria (+5 miliardi per un totale di 41 miliardi).

Investimenti diretti esteri in Svizzera

Nel 2021 gli investitori hanno disinvestito molto dalle società residenti su suolo elvetico: si parla di 143 miliardi netti, dopo i 151 miliardi del 2020.

Come detto all’inizio di questo articolo, holding e finanziarie sono state le più attive in questo senso, riportando “a casa” 153 miliardi di franchi. Aziende a controllo estero hanno continuato a ridurre la loro struttura, proseguendo nella riduzione di bilancio osservata già dal 2018.

Se ci discostiamo da questo settore particolare, gli investimenti esteri in Svizzera sono invece cresciuti: 6 miliardi ai servizi, categoria Commercio e 4 miliardi all’industria, categorie Chimica e materie plastiche e Metalli e macchinari.

Grafico sugli investimenti diretti in Svizzera nel 2021

Il totale degli investimenti in Svizzera al 2021 ammonta a 1064 miliardi, di cui il 93% (985 miliardi) risiede in partecipazioni, mentre il 7% (80 miliardi) è costituito da crediti infragruppo.

A livello di redditi da investimenti diretti i Svizzera, il totale è cresciuto di 13 miliardi a 86 miliardi (+18%): il trend è sicuramente positivo, anche se non si è ancora tornati ai livelli pre-pandemia.

Hanno fatto bene quanto a redditività le società del settore servizi (+13 miliardi e un totale di 72 miliardi), mentre l’industria è risultata stabile con 15 miliardi.

Statistiche su imprese residenti e non residenti

Nel periodo dell’indagine, i gruppi a controllo svizzero raggiunti dalla BNS esercitavano influenza diretta su 19.100 affiliate all’estero, che a loro volta impiegavano 2.140.000 persone e generavano un fatturato di 796 miliardi di franchi l’anno.

Si tratta di un 14% in più rispetto al 2020, quando la pandemia ha causato ingenti cali di fatturato. Se invece compariamo il risultato con in 2019, il dato rappresenta un incoraggiante +6%.

Gli occupati all’estero da parte di aziende a controllo svizzero sono aumentati del 3%, mentre le persone che lavorano nella Confederazione per tali aziende erano ben 538.000.

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