L’indipendenza delle banche centrali è in discussione, ma va preservata

Thomas Jordan, presidente della Banca nazionale svizzera (BNS), ne è convinto: le banche centrali sono sotto pressione riguardo alla propria indipendenza, con tutti i rischi che ne conseguono.

Nel contesto economico attuale, con l’inflazione galoppante e i tassi di riferimento in conseguente ascesa, l’indipendenza degli istituti centrali viene spesso messa in discussione, anche pubblicamente.

Se le banche centrali sono troppo influenzate dalle autorità fiscali, esse sono spinte verso politiche mirate all’espansione per colmare il debito pubblico.
Questo, però, fa salire l’inflazione e Jordan sostiene che la stabilità dei prezzi si può ottenere solo se le banche centrali sono libere di attuare politiche monetarie in libertà.

Quando c’è troppa influenza da parte delle autorità fiscali, infatti, sono due gli scenari negativi a cui si può andare incontro: il primo è quando le banche “piegano” la propria politica monetaria per assecondare le finanze pubbliche, il secondo è quando le valutazioni vengono alterate per prevenire pressioni politiche, causando scelte errate che vanno solo a favore delle finanze statali.

Il presidente della BNS ha portato come esempio un’iniziativa dell’Unione Sindacale Svizzera (USS) del 2022, con la quale si chiede alla BNS di impiegare i fondi della banca centrale per sovvenzionare la previdenza per la vecchiaia (AVS):

In Svizzera vi è l’idea di finanziare il sistema previdenziale con utili
generati dalla Banca nazionale. Tuttavia, la responsabilità per questi compiti spetta chiaramente al governo. L’assunzione di tali obiettivi addizionali comporterebbe un coordinamento implicito fra le politiche monetaria e fiscale, aumentando il rischio di dominanza fiscale.

Jordan, nel suo intervento dell’11 ottobre presso il Peterson Institute a Washington, ha così concluso:

I rischi cui è confrontata l’indipendenza delle banche centrali sono reali e presenti in tutto il mondo, anche in Svizzera. È di fondamentale importanza che le banche centrali siano indipendenti, non per l’indipendenza in se stessa, ma in quanto presupposto per assolvere il loro mandato e servire la società nel suo insieme. L’indipendenza va difesa.
E le banche centrali devono dimostrarsi meritevoli dell’indipendenza e della fiducia che sono state loro attribuite.