fbpixel
Menu

Franco svizzero: il punto dopo la riunione di SNB e BCE

Quale banchiere centrale, tra Christine Lagarde della BCE e Thomas Jordan della SNB, si è dimostrato più prudente con riferimento al percorso dei tassi di interesse nel 2024? La scelta è difficile tanto che anche il mercato delle valute ha registrato movimenti contraddittori. Il franco svizzero nei confronti dell’euro ha dapprima perso terreno, il 14 dicembre data in cui sono stati comunicate le decisioni, per poi recuperare tutto il giorno dopo. Anche ieri e oggi la valuta della Confederazione ha tenuto sotto pressione l’euro in area 0,9475/0,95, vicino ai minimi.

Osservando un grafico a candele daily dell’eur/chf si possono osservare le due candele immediatamente seguenti le decisioni della SNB, la prima rialzista con un sostanzioso corpo color verde (rialzo), la seconda ribassista con un visibile corpo color rosso. L’ampiezza complessiva dei due movimenti è praticamente identica.

Il grafico a candele daily mostra l'andamento discendente del cambio tra euro e franco svizzero.

In effetti sia Christine Lagarde che Thomas Jordan sono stati molto prudenti nel dichiarare finita la lotta all’inflazione e aperta la strada per i tagli dei tassi. Jordan ha detto di non essere sicuro che i tassi di interesse abbiano raggiunto il loro livello terminale. Entrambe le Banche centrali hanno deciso di confermare il saggio di sconto centrale ai livelli precedenti, precisamente al 4,50% per la Banca centrale europea e all’1,75% per la Swiss National Bank. Entrambi non si sono sbilanciati su possibili tagli nel corso del prossimo anno, a differenza di Jerome Powell della Fed che invece ha fatto capire che tre riduzioni potrebbero essere possibili. Dunque cosa ne sarà del cambio tra euro e franco svizzero nel 2024?

Alla BCE non piace l’inflazione, figuratevi alla SNB

Nel mese di novembre l’inflazione nei 20 Paesi dell’eurozona si è attestata al 2,4% secondo le rilevazioni di Eurostat. Per capire quanto la politica monetaria della BCE abbia funzionato basti pensare che un anno prima il dato era superiore al 10%. Tuttavia l’inflazione core è ancora al 4,2% e le dinamiche salariali nel Vecchio continente sono indietro rispetto agli Stati Uniti. Tra i fatti che la BCE teme c’è proprio la possibilità che si verifichino spinte salariali troppo forti. Verrebbe messo in crisi quanto fatto finora per contenere l’aumento dei prezzi al consumo.

L'andamento del tasso di inflazione nell'eurozona - Fonte: Eurostat

In Svizzera i prezzi al consumo si sono invece attestati, a novembre, all’1,4%, il livello più basso dall’ottobre del 2021, ossia da oltre due anni fa. L’inflazione in Svizzera, in altre parole, è già arrivata al target. Anche nella Confederazione, tuttavia, si attende che nei prossimi mesi ci possa essere un leggero rialzo. A determinarlo sarebbero “un aumento dei prezzi energetici e dei canoni di affitto nonché dell’aumento dell’imposta sul valore aggiunto” come si legge nell’esame trimestrale pubblicato il 14 dicembre dalla SNB. In Svizzera l’inflazione media annua 2023 è prevista al 2,1%, nel 2024 all’1,9%.

L'andamento dell'inflazione in Svizzera - Fonte: Ufficio federale di statistica

L’andamento del tasso di inflazione in Svizzera

Entrambe le due Banche centrali affrontano un contesto simile e potrebbero attendere più di quanto il mercato si aspetti prima di ridurre i tassi di interesse. La Swiss National Bank, in particolare, sembra non avere nessuna fretta. Il suo obiettivo è stato quello di non importare inflazione sia Paesi circostanti appartenenti all’area dell’euro. Thomas Jordan non sembra essere troppo disturbato dal fatto che il franco svizzero si sia rafforzato.

Nel giugno 2022 la Swiss National Bank ha dato il via libera a un apprezzamento della valuta domestica consumando riserve valutarie per 100 miliardi di franchi.  

Scenario geopolitico favorevole al franco svizzero

Se l’indebolimento dell’euro nei confronti del franco dovesse proseguire potrebbe costringere la SNB a intervenire per raffreddare la valuta domestica. Attualmente, tuttavia, ciò non sta accadendo, segnale che i livelli attuali sono di confronto per la Banca centrale del Paese alpino. Nemmeno una rivalutazione dell’euro, per contro, darebbe troppo fastidio. Aiuterebbe un’economia su cui si fanno sentire le conseguenze del rialzo dei tassi di interesse fin qui operato.

Tuttavia il rischio che la valuta svizzera continui a rafforzarsi, in virtù di uno scenario geopolitico che favorisce la ricerca di asset sicuri è presente. L’effetto della variabile geopolitica sul cambio tra euro e franco è visibile nel percorso fatto dopo il 7 ottobre, data dell’aggressione di Hamas a Israele. La discesa è stata di oltre il 2%. Purtroppo si tratta di una variabile difficilmente prevedibile ma l’incertezza sulle possibili evoluzioni del conflitto continueranno per il momento a tenere sotto pressione l’euro.

Franco svizzero, un bilancio finale

Rialzo dei tassi di interesse, acquisto di franchi svizzeri sul mercato valutario, rischi geopolitici. Sono questi i tre fattori che hanno guidato il rafforzamento del franco svizzero. Tutti e tre potrebbero venire meno. Il rialzo dei tassi di interesse è ormai concluso e la riduzione attesa iniziare nel 2024 potrebbe favorire le valute che rendono di più, e quindi non il franco svizzero.

Inoltre la SNB non potrà continuare all’infinito ad acquistare franchi svizzeri per tenere artificialmente sopravvalutata la valuta domestica e combattere un’inflazione importata che ora non c’è più. È stato lo stesso Jordan a dichiararlo nella riunione della SNB di settembre. Rimane la variabile geopolitica, come detto difficilmente prevedibile.

Osservando mediante la piattaforma Forecaster la stagionalità del cambio eur/chf si può osservare come il mese di febbraio sia in media ribassista. Le statistiche raccolte sull’andamento del cross a 3, 7, 15, 25 anni mostrano un ribasso rispettivamente nel 67%, nell’88%, nell’87% e nel 76% dei casi. La performance media ottenuta per chi si fosse posizionato al ribasso, tuttavia, è limitata in un intorno dello 0,6% sebbene con le probabilità appena viste.

Perché sceglierci?

CambiaValute.ch è lo specialista svizzero dei cambi online.
Cambia comodamente da casa risparmiando fino all’80% rispetto alle tariffe di banche ed uffici cambio contanti.
Verifica ora quanto puoi risparmiare come frontaliere, privato o azienda.

Registrati ora gratis img
CambiaValute.ch logo