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UBS GWM: come investire nel “nuovo mondo” del 2024

La notte del 31 dicembre 2023 non si celebrerà solo il passaggio dal 2023 al 2024 ma anche l’ingresso in un “mondo nuovo”, così come recita il titolo dell’outlook 2024 di UBS GWM, gestore patrimoniale svizzero, a cura del responsabile degli investimenti Mark Haefele. Che poi questo mondo sia migliore o peggiore di quello vecchio resta tutto da vedere.

Foto ritratto di Mark Haefele, Chief Investment Officer (CIO) di UBS Global Wealth Management
Foto ritratto di Mark Haefele, Chief Investment Officer (CIO) di UBS Global Wealth Management

Quel che è certo, per Haefele, è che le caratteristiche più evidenti saranno l’incertezza economica, l’instabilità geopolitica e i profondi cambiamenti tecnologici. Degli ultimi due si è già avuto assaggio nel 2022 e 2023. L’incertezza economica deriva invece dalle conseguenze delle politiche monetarie restrittive adottate dalle Banche centrali. Come affrontare questo scenario?

I quattro scenari di UBS GWM per l’anno a venire

Gli analisti di UBS GWM hanno preparato quattro scenari per il prossimo anno, uno dei quali ha probabilità maggiori di verificarsi stanti le condizioni di partenza attuali:

  • Atterraggio piuttosto morbido;
  • Decollo
  • Atterraggio violento
  • Attenzione alle obbligazioni

Il primo scenario è quello di base e ha una probabilità del 60% di verificarsi. Nella situazione di atterraggio morbido sia le azioni che le obbligazioni offriranno rendimenti positivi nel 2024.  Gli Stati Uniti, il motore della crescita globale, eviteranno in questo scenario la recessione. Il rallentamento economico permetterà la riduzione dei tassi di interesse che beneficeranno le azioni e le obbligazioni in termini di quotazioni.

In questo scenario l’indice S&P500 dovrebbe raggiungere quota 4.700 punti (al primo dicembre quota in area 4.560), il rendimento del Treasury USA a 10 anni dovrebbe attestarsi al 3,5% (da 4,29%), l’eur/usd è previsto a 1,12 (da 1,09).

Lo scenario positivo del decollo ha una probabilità del 20% di verificarsi. In questa situazione la crescita economica è vigorosa e permette alle aziende di crescere. Le quotazioni salgono e i rendimenti obbligazionari si stabilizzano a fronte di un’inflazione al di sopra dell’obiettivo. L’S&P500 è previsto a 5.100 punti, il decennale USA al 5% di rendimento e l’eur/usd a 1,18.

Di poco meno probabile, -15%, è lo scenario negativo dell’atterraggio violento che porterebbe le azioni a generare rendimenti negativi e le obbligazioni positivi. In questa situazione la crescita frena con forza a causa dei rialzi dei tassi di interesse effettuati dalle Banche centrali e l’economia finisce in recessione. L’S&P500 in questo caso potrebbe arretrare verso i 3.500 punti, il rendimento del Treasury scendere fino al 2,75% e l’eur/usd finire sulla parità.

Infine gli analisti di UBS GWM propongono anche uno scenario negativo alternativo con una probabilità di realizzazione del 5%. In questo caso a essere in pericolo sono solo le obbligazioni, i cui rendimenti continuerebbero a crescere a causa dei timori legati all’eccesso dei deficit di bilancio, all’aumento dei prezzi energetici o a un prolungato periodo di inflazione sopra l’obiettivo.

Ne soffrirebbero anche la azioni in quanto gli investitori sposterebbero il loro capitale verso i maggiori rendimenti offerti dai bond. In questo scenario l’S&P500 potrebbe attestarsi in area 3.800 punti, il Treasury al 6% di rendimento e l’eur7usd a 1,22.

Le raccomandazioni per il prossimo anno

“Con il persistere di incertezze sia in ambito economico che geopolitico, gli investitori dovrebbero concentrarsi sulla qualità, trovare un equilibrio e rimanere disciplinati ma agili” ha spiegato nel report Mark Haefele. In particolare, sono cinque le raccomandazioni per il prossimo anno:

  1. Gestire la liquidità: limitare i saldi di liquidità per sfruttare le opportunità per ottimizzare i rendimenti utilizzando depositi a termine, bond ladder e soluzioni strutturate;
  2. Acquistare qualità: sia nel comparto azionario che in quello obbligazionario, in maniera da navigare senza scossoni nella fase di rallentamento economico;
  3. Range trading su valute e materie prime: sfruttare il movimento oscillatorio atteso sul dollaro USA e sul petrolio, in un intervallo compreso tra i 90 e i 100 dollari;
  4. Coprirsi dai rischi di mercato: diversificazione, strategie di conservazione del capitale e prodotti alternativi, oro e petrolio potrebbero servire ad affrontare la volatilità derivante dalle incertezze geopolitiche;
  5. Credito alternativo: può essere una fonte di diversificazione in un contesto di riduzione dei tassi di interesse ed elevata volatilità di prezzi e spread a causa del livello del debito globale.

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