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Approvato l’accordo sul telelavoro, mentre crescono i frontalieri nel primo trimestre 2023

Foto di bruce mars su Unsplash

Ottime notizie per i frontalieri che ogni giorno dall’Italia si recano in Svizzera per lavoro: nel Bel Paese si sta procedendo verso la convalida del recente accordo riguardante l’imposizione dei lavoratori frontalieri stipulato nel 2020, toccando anche il sentito tema del telelavoro/smart working.

Il nuovo accordo, che sostituirà quello in vigore dal 1974, è stato stipulato nel 2020 e approvato già dalle Camere federali svizzere nel marzo del 2022.

Quanto al lavoro a distanza “senza limiti”, è stato introdotto in tempo di pandemia e non prevedeva ripercussioni fiscali. Tuttavia, è stato bruscamente interrotto a fine gennaio 2023 senza troppe spiegazioni da parte dell’Italia.

Bene, dopo soli 3 mesi circa, due nuovi emendamenti all’accordo fiscale reintegrano il lavoro a distanza, coprendo il “buco” da febbraio e arrivando fino al 30 giugno 2023.
Il secondo emendamento prevede l’esclusione della Svizzera dalla lista nera sull’imposizione delle persone fisiche. L’intero pacchetto è stato approvato nella giornata di oggi, giovedì 4 maggio, dalla Camera dei deputati a Roma.

Tuttavia, il processo non è ancora concluso. A seguito dell’aggiunta dei due emendamenti di cui sopra, il testo torna al Senato per la definitiva approvazione.

La decisione di rimuovere la Confederazione dalla lista nera, in cui figurava dal 1999, segue una dichiarazione firmata da Roma e Berna due settimane fa con l’intento di superare le questioni fiscali rimaste “in sospeso”. Inoltre, i due Paesi hanno raggiunto una soluzione temporanea riguardo all’imposizione del lavoro a distanza per i frontalieri, come detto più sopra, sul modello dell’accordo simile già in essere fra Francia e Svizzera: fino al 40% di lavoro non su suolo svizzero senza ripercussioni fiscali in Italia.

Aumentano i frontalieri a inizio 2023

Sempre riguardo ai frontalieri, è stata appena presentata la consueta statistica dei frontalieri (STAF) relativa al 1° trimestre 2023: lo studio, condotto dall’Ufficio federale di statistica elvetico, fornisce importanti numeri riguardanti il fenomeno del frontalierato in Svizzera.

Bene, dopo il primo trimestre 2023, i risultati parlano di circa 386mila titolari di permesso di lavoro per frontalieri (permesso G), pari a un aumento complessivo del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Il 23,7% e il 16,7% di questi lavoratori vivono in Italia e in Germania, rispettivamente, mentre più della metà è domiciliata in Francia (56,4%). Nel corso degli ultimi cinque anni, il numero di lavoratori transfrontalieri è cresciuto da 320.000 nel primo trimestre del 2018 fino a 386.000 nel primo trimestre di quest’anno, per un aumento del 20,9%.

Credit: UST

La statistica dei lavoratori transfrontalieri è stata oggetto di revisione, il che ha comportato un ricalcolo dei risultati a partire dal 2020. I risultati di questo periodo rimangono dunque provvisori.

Per ulteriori informazioni, rimandiamo alla pagina ufficiale dello studio sul sito dell’UST.

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