Franco svizzero al tappeto, la SNB taglia i tassi prima della BCE

In parte era previsto. Solo in parte. Gli analisti che avevano previsto la riduzione dei tassi di interesse da parte della SNB lo dicevano quasi a bassa voce che il dimissionario Thomas Jordan avrebbe decurtato di 25 punti base il saggio centrale, portandolo all’1,5%. La conseguenza sui mercati valutari è stata l’accelerazione del franco svizzero al ribasso.

Contro l’euro la valuta elvetica è tornata sui valori minimi del luglio 2023. Il cambio EUR/CHF ha toccato, dopo la pubblicazione della decisione, 0,97828. Il movimento al rialzo, anche se più cauto, è in realtà iniziato a inizio febbraio quando si trovava a 0,9352. Si tratta di una rivalutazione superiore al 4,5%. Anche contro il dollaro il franco svizzero ha perso terreno. Il cambio USD/CHF è arrivato a 0,89742 da 0,85010 di gennaio, con una rivalutazione superiore al 5%.

L’andamento del cambio EUR/CHF – Fonte: Bloomberg

Perché la SNB ha tagliato i tassi di interesse

La Svizzera si è difesa bene negli anni passati dall’attacco inflazionistico che ha colpito le nazioni che la circondano. Proprio per difendere la Confederazione, che ha nei mercati dell’eurozona il principale mercato di sbocco e di fornitura per le merci, il numero uno della SNB aveva deciso di seguire la BCE sulla strada del rialzo dei tassi di interesse, portandoli all’1,75%. Inoltre, l’istituto centrale guidato da Thomas Jordan aveva attuato una politica di vendita di valute estere contro franchi per sostenere, allo stesso scopo, la valuta domestica.

Mentre questa seconda politica è terminata già a dicembre, ora è arrivata la riduzione nei tassi di interesse, in anticipo rispetto a Bce e Federal Reserve. Proprio questo anticipo, su cui solo pochi mesi fa in pochi scommettevano, ha portato alla rapida svalutazione del franco svizzero. “La nostra decisione tiene conto del netto calo della pressione inflazionistica e dell’apprezzamento reale del franco avvenuto nell’ultimo anno” ha commentato Jordan nella nota di accompagnamento della decisione.

La stessa dichiarazione, nelle righe successive, sottolinea che “nel contesto attuale l’incertezza rimane tuttavia elevata. Pertanto, osserveremo attentamente l’ulteriore evoluzione dell’inflazione e se necessario adegueremo nuovamente la politica monetaria. Ribadiamo anche la nostra disponibilità ad agire all’occorrenza sul mercato dei cambi”.

Le nuove previsioni economiche e di inflazione

La Banca centrale svizzera ha pubblicato anche le nuove previsioni di inflazione e crescita economica. Per quanto riguarda i prezzi al consumo, la nuova stima annua si colloca all’1,4% per il 2024, all’1,2% per il 2025 e all’1,1% per il 2026. “La stima si basa sull’assunto che il tasso guida BNS rimanga pari all’1,5% lungo l’intero orizzonte previsivo” specifica la nota della SNB. Nelle precedenti previsioni, risalenti al mese di dicembre 2023, la Banca centrale svizzera si attendeva rispettivamente 1,9% e 1,6% per il 2024 e per il 2025.

Per quanto riguarda il giudizio sulla situazione economica, la SNB parla di crescita moderata nel quarto trimestre del 2023, con il contributo positivo del settore servizi ma la stagnazione di quello industriale. “Nei prossimi trimestri la crescita rimarrà presumibilmente contenuta – si legge sulla nota della SNB -. Ad avere un effetto frenante sono la debole domanda estera e l’apprezzamento reale del franco intervenuto nell’ultimo anno. Nel complesso il PIL in Svizzera dovrebbe aumentare nel 2024 di circa l’1%. In questo contesto è probabile che la disoccupazione continui a salire gradualmente e che il livello di utilizzo delle capacità produttive diminuisca ancora in lieve misura”.

Tutte le previsioni, sottolinea il documento, sono soggette a una significativa incertezza a causa dello scenario domestico ed estero. In particolare, con riferimento a quest’ultimo, il “rischio principale è un’evoluzione congiunturale più debole di quanto previsto”.

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