BNS: tassi invariati, il franco perde quota

La Banca Nazionale Svizzera (BNS), o Swiss National Bank (SNB), ha lasciato invariati i tassi di interesse all’1,75% nella riunione di politica monetaria appena terminata. È una decisione a sorpresa che si è riflessa in una marcata perdita di valore del franco svizzero sui mercati valutari.

In particolare, il cambio EUR/CHF è salito da 0,9578 di inizio giornata, a 0,9646 alle ore 12:00, dopo aver toccato un massimo di seduta a 0,9677. La valuta elvetica si è poi deprezzata contro il dollaro USA, da 0,8983 a 0,9052.

L’esame dello scenario della SNB

Ad aver convinto la Banca nazionale svizzera a non alzare i tassi di interesse è stata l’ultima rilevazione sui prezzi al consumo, che hanno segnato un calo su base annua a +1,6% da +1,7% di luglio. Il dato mensile ha invece mostrato una crescita dello 0,2% anche in questo caso impattando con le stime.

Tuttavia, nelle considerazioni introduttive e nella conferenza stampa seguita alla riunione, il numero uno della SNB ha spiegato che “la pressione inflazionistica di fondo, anche a causa dell’elevata inflazione all’estero, è ancora aumentata. In tale contesto vi è il rischio che l’inflazione in Svizzera permanga sostenuta a medio termine, in seguito a effetti di secondo impatto”. Per tale ragione la Banca centrale svizzera non esclude che possano rendersi necessari ulteriori inasprimenti.

A differenza di quanto accaduto in diverse occasioni in passato, la SNB si è distaccata dalla decisione presa una settimana fa dalla BCE. La Banca centrale europea ha infatti alzato i tassi di interesse per la decima volta consecutiva.

Le previsioni di inflazione e crescita per la Svizzera

La SNB ha aggiornato le previsioni di inflazione e crescita per l’anno in corso e i due successivi. Nel 2023 e nel 2024 in media annua i prezzi al consumo sono previsti al 2,2% per poi calare all’1,9% nel 2025 cosa che permette all’Istituto centrale di affermare che al termine dell’orizzonte previsivo l’inflazione si situa di misura nell’area di stabilità dei prezzi.

Per quanto riguarda il PIL “nel prosieguo dell’anno la crescita economica rimarrà probabilmente debole – recita il documento di Esame trimestrale della situazione economica e monetaria -. Ad avere un effetto frenante sono la domanda estera contenuta e le condizioni di finanziamento più restrittive”. Per l’anno in corso la previsione è per una crescita del prodotto interno lordo dell’1%.

Gli effetti sul franco svizzero

Dopo la decisione a sorpresa della SNB il franco svizzero ha perso terreno sui mercati valutari. Un effetto collaterale che evidenzia la discrepanza tra le quelle che erano le attese del mercato (rialzo di 0,25 punti base) e la scelta fatta. La svalutazione del franco svizzero è sgradita alla Banca centrale svizzera che potrebbe intervenire sul mercato se vedesse proseguire il deprezzamento. È stato lo stesso Jordan, nelle considerazioni introduttive prima della conferenza stampa, ad affermarlo.

La reazione del franco svizzero

EUR/CHF, candele a 5 minuti – Fonte: Bloomberg

“Dall’inizio dell’anno – ha detto – il franco ha guadagnato circa il 4% su base ponderata per il commercio estero. Tale apprezzamento ha contribuito ad attenuare l’inflazione importata dall’estero e a frenare così l’aumento dei prezzi in Svizzera”.

E ha poi concluso: “Negli ultimi mesi, abbiamo proceduto a operazioni di vendita al fine di assicurare condizioni monetarie adeguate. Anche in futuro venderemo valuta estera se risulterà opportuno sul piano della politica monetaria. Viceversa, ribadiamo anche la nostra disponibilità ad acquistarne qualora fosse necessario, cioè nel caso di un’eccessiva pressione all’apprezzamento sul franco”.